Giacomo Zito

Analisi del personaggio

Il sogno di una passione.
La prima testimonianza di una personale attitudine alle pratiche performative è una registrazione vocale che risale al 1969, quando a poco più di due anni recito una poesia augurale in occasione di un matrimonio. Poi tutte le recite a scuola, il piacere di declamare a memoria le poesie dei nostri maggiori poeti…
Giunto al liceo, superavo la difficoltà nello studio della lingua inglese offrendo, dopo mediocri interrogazioni e per garantirmi la sufficienza, l’interpretazione (in inglese e a memoria) dei più classici monologhi shakespeariani.
E poi sono arrivati i primi spettacoli con pubblico pagante, e quindi l’ingresso all’Accademia Nazionale “S. D’Amico” – e la decisione di tentare di guadagnarsi il pane col mestiere dell’attore – e poi ancora la conoscenza e la frequentazione, attraverso le occasioni di lavoro e gli incarichi di direzione artistica, di preziosi maestri e tanti amici con cui condividere questa insopprimibile necessità performativa, che consiste nel bisogno di approfondire la conoscenza dell’essere umano e delle cose del mondo attraverso la pratica, straordinaria ed eversiva, dell’arte della recitazione