Le emozioni, che siano esse positive o negative, alimentano l’essere umano. Rappresentano la prima fonte di sostentamento dell’anima, ma anche del corpo e ancora, non vorremmo nemmeno limitarci all’essere umano ma aprire le nostre menti all’essere vivente.
Quanti di noi assegnano il premio di “miglior amico” ad un animale? Domestico? Certo, è molto più probabile. Ma prova a pensare solo un istante ad un animale in natura. Credi davvero che non sia capace di provare o generare emozioni? Immaginiamo che la risposta sia no.
Tutto è molto influenzato dalle circostanze e dalla probabilità che un selvatico possa incontrare le nostre vite. Ma senza cercare episodi da film, quando un giorno imbocchi la strada di montagna, alla vista di un lupo… provi emozioni: di stupore, di paura, di ansia, di gioia, di onnipotenza!
Ciò che credi ti si addica, siamo convinti che le provi.
Incontri un cinghiale e potresti aver paura, per te, per la tua macchina, per chi sta con te? Incontri un cavallo, potresti vivere un momento di ammirazione, di bellezza pura, di libertà? Incontri un riccio e dici “che meraviglia della natura”!
Potremmo continuare e saremmo sempre più logorroici in merito!
Le emozioni dunque fanno parte di noi. Sono sempre reali, sono emozioni del momento, istantanee, del qui ed ora. Le emozioni ci danno coraggio, ma anche sconforto, le emozioni ci contraddistinguono determinando il carattere, definendo il nostro ruolo nella società.
Quanto è finto o quanto è reale, l’interpretazione di un ruolo da parte di un attore?
Lungi da noi fare un excursus troppo profondo e incomprensibile. Ciò che vogliamo portare alla luce è semplicemente questo velo sottile di differenziazione tra la vita reale e la vita cinematografica.
Prendi un gregge di pecore e osservalo: ci sarà sempre una pecora nera, e lo sai perché? Quella pecora nera, è la più forte, è quella che si è dovuta adattare alla differenza, all’essere diverso, che ha sicuramente vissuto emozioni negative come la mancata inclusione nel gruppo. Quella pecora però emerge. Sta a lei farsi valere, non assoggettare, non subire vessazioni, non sottomettersi al gregge. Sta a lei vivere e far vivere emozioni.
Non sempre la pecora nera acquisisce premi, ma se è davvero speciale, se sa davvero interpretare il suo ruolo e si distingue comunque dagli altri, anche il pastore lo riconoscerà. Probabilmente la sua destinazione di vita potrà anche essere la stessa delle altre del gregge. Ma con una piccola percentuale probabilistica potrà far valere la sua arte di sopravvivenza e potrà trasformarsi in una perla rara.
Abbandonando il mondo animale, e perdonaci se tutto questo è risultato troppo, vorremmo farti riflettere su una parola: trasformazione.
Quando una persona si trasforma per mestiere in un’altra, siamo di fronte ad un artista.
Quando questo artista è un attore, delle emozioni ne deve fare il suo scopo di vita: solo così potrà trasformarsi. Davvero. Fino a non distinguere più il reale dalla finzione. Fino a vivere mille e milioni di volte, emozioni uniche. Ad ogni scena.
E quando impari a nutrirti della vita del tuo soggetto, sei in grado di far emozionare.
Essere il traino di un’emozione non sempre equivale alla vittoria di Oscar, ma molto spesso significa rimanere nella testa e nel cuore delle persone.
Sono state 3 le candidature all’Oscar per le sue eccellenti performance: nessuna vittoria. Eppure? Red Dragon, La 25ª ora, Birdman ti dicono nulla?
Edward Norton.
Attore e produttore americano. Una lunga filmografia fatta di grandi capolavori, e alcuni di questi con protagonisti che sono diventati, furono o saranno dei veterani.
Specializzato in ruoli in cui gli è possibile sdoppiarsi, ha fatto parte di titoli che oggi sono pura cultura pop, diventando uno dei volti più interessanti di Hollywood.
Edward Norton (non il terzo segreto di Fatima!) ma la terza rivelazione dell’Allora Fest – il Festival Internazionale di Cinema, Arte e Musica ad Ostuni dal 21 al 26 giugno 2022.
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