Quante volte ti è capitato di spegnere le luci, chiudere gli occhi e abbandonarti alla libertà del buio? Quante volte hai pensato che il semplice gesto di spegnere la luce equivalesse a respirare?
Sappiamo che la notte, il buio, l’assenza di luci a volte è una sensazione magnifica.
Non che non sia anche però espressione di ansie o angosce. Per esempio, i bambini sono soliti vivere una tale esperienza come “paurosa”, temere di essere soli e abbandonati nel buio.
Ma, senza nulla togliere all’aspetto “oscuro”, rimanere al buio equivale molto spesso anche ad una boccata d’aria. Come spiegarti meglio… equivale a dire “ok, mi spengo. Domani ho un’altra opportunità – di luce.”
Penserai che un pochino i nostri pensieri abbiano bisogno di ossigenarsi: ti garantiamo che prima o poi spegneremo le luci per qualche ora, giusto il tempo di respirare e ideare qualche altra novità in accademia!
Ma tornando alle luci e al buio, o alle luci e alle ombre, lasciaci dire che ci appartengono in qualità di essere umano: in senso psicologico Jung ci parla del concetto di ombra nella personalità umana; nell’ambito della storia dell’arte Caravaggio ce ne parla attraverso la sua pittura; Johann Wolfgang von Goethe, con le sue ultime parole prima di morire ci sussurra “Mehr Licht | Più luce” anche se la sua teoria dei Colori è stata oggi declassata a pseudoscienza, Goethe attribuiva alla luce l’origine di tutti i colori dello spettro cromatico, ritenuti frutto di un’interazione tra luce e oscurità.
Insomma, si è sempre parlato di luci e di ombre, simboleggiando concetti più o meno astratti, più o meno concreti, più o meno positivi, più o meno negativi.
Se sei al buio la sera, dopo una snervante giornata lavorativa piuttosto che una faticosa serata tra urla e capricci di bambini, potresti avvertire una sensazione liberatoria.
Se ti trovi al buio in teatro però, potresti avvertire angoscia. I riflettori sono a te tanto quanto la luna alla terra: la luce fa parte dello spettacolo. La luce fa parte del palcoscenico. Seguirla è un dovere, se non un piacere, se non una vittoria, se non un senso di completezza, se non un aiuto anche al tecnico delle luci!
Stiamo parlando di luci e pensiamo al teatro, dove uno dei trucchi per imparare a trovare il proprio posto sul palcoscenico è proprio seguire la luce, o meglio, a sentire la luce. Muoviti sentendo il calore dei riflettori sul tuo viso, saprai di trovarti al posto giusto.
È paradossale quanto la vita sia espressione di libertà nello spegnere le luci e lasciarsi cullare dal buio, e invece sul palcoscenico del teatro o sul set di un film o qualsivoglia ambiente artistico, non essere illuminati o non seguire le luci, evochi sensazioni di smarrimento.
Ok siamo entrati un po troppo sul tecnico, ci rendiamo conto!
Facciamo così, raggiungici a l’Allora Fest – il Festival Internazionale di Cinema, Arte e Musica ad Ostuni dal 21 al 26 giugno 2022 – siamo sicuri che non potrai avere spiegazione migliore di ciò che significa stare su un palcoscenico per il teatro o per il cinema da Jeremy Irons!
Attore inglese di successo, ha vinto numerosi riconoscimenti di prestigio tra cui un David di Donatello, un Emmy Awards, due Golden Globes e un Oscar.
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