RTF, BNF, ARF: se hai un po’ di familiarità con i droni, sicuramente avrai sentito nominare queste sigle almeno una volta.
I droni, infatti, non sono tutti uguali; non tutti sono pronti a volare appena vengono estratti dalla scatola.
Per indicare lo “stato” dei droni, vengono utilizzate delle sigle, che ci danno una visione immediata di quello che possiamo aspettarci dal velivolo. Ecco cosa significano!
Quali tipologie di droni esistono?
Ci sono diverse tipologie di droni: ognuna di esse ha caratteristiche diverse e si distinguono in base a delle sigle
- RTF – Ready To Fly
- BNF – Bind And Fly
- ARF – Almost Ready to Fly
Vediamoli ora nel dettaglio.
RTF – Ready To Fly
RTF sta per “Ready To Fly”. Un drone RTF, come suggerisce il nome stesso, è potenzialmente pronto per volare non appena viene estratto dalla sua scatola. In particolare, si intende che il drone non richiede procedure di assemblaggio e setup.
Tuttavia, possono essere comunque necessarie alcune operazioni prima del volo, come ad esempio la ricarica delle batterie.
BNF – Bind And Fly
Bind and Fly significa letteralmente “collega e vola”. I droni BNF sono droni già assemblati, ma privi di controller. Se acquisti un drone BNF, dovrai accertarti di avere un controller compatibile con il velivolo, oppure acquistarne uno adatto.
ARF – Almost Ready to Fly
ARF sta per “Almost ready to Fly”, ossia “quasi pronto a volare”. Se acquisti un drone ARF, dovrai farti carico dell’assemblaggio dei pezzi e di una serie di operazioni prima di poter procedere al volo.
In alcuni casi, i droni ARF mancano anche di elementi essenziali, come il motore; per questo è sempre bene leggere sulla confezione quali sono le parti contenute nel kit e le operazioni di assemblaggio previste.
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